Cercate nella vostra memoria un momento particolare della vostra vita. Uno di quelli importanti, a cui attribuite un significato particolare.
Ecco, fatto? Bene.
Ora cercate di far mente locale su un dettaglio di quel momento: il tempo che faceva. C’era il sole? Pioveva? Era freddo, caldo, umido, secco? Non so voi, ma io difficilmente ricordo le condizioni metereologiche dei momenti passati, a meno che queste non abbiano avuto una certa influenza in questi momenti.
Tuttavia, come scrittore, il meteo è un elemento centrale della narrazione. Il tempo che faceva nelle mie storie ha un ascendente sui personaggi, sul loro agire e sul loro umore. A volte è il caldo soffocante, altre la nebbia, altre ancora l’umidità, o il freddo. Ci sono libri che hanno come titolo il tempo che faceva: il primo che mi viene in mente è Maccaia, di Bruno Morchio. (altro…)